Eh sì, prima o poi tutti i nodi vengono
al pettine. E la Lega, di nodi, ne ha molti da sciogliere. L’ultimo, ma
soltanto in ordine di tempo, riguarda le contestazioni che la Corte dei conti
ha mosso al Comune di Biassono. Eredità del 2014, che l’ex sindaco e da 21 anni
assessore al Bilancio Piero Malegori ha lasciato in eredità all’attuale
sindaco-borgomastro Casiraghi e, soprattutto, a se stesso.
Una bel regalo, perché i giudici
contabili hanno riscontrato ben tre inadempienze: la mancata riscossione delle
sanzioni al codice della strada e il recupero dei tributi mai pagati dai
biassonesi, le improprie acquisizioni di beni fuori bilancio e l’assenza della
relazione sulle società partecipate.
Cavilli? Mica tanto se i giudici della
Corte dei Conti arrivano addirittura a prevedere la possibilità di contestare
ai nostri amministratori il danno erariale. E non sono poche centinaia di euro.
Le premesse per far scattare la sanzione
non mancano. Le spiegazioni balbettate finora da Casiraghi e compagni non
hanno infatti convinto la Corte dei conti, che ha dato al nostro
sindaco-borgomastro e ai suoi assessori sessanta giorni di tempo per fornire
soluzioni praticabili per correggere le inadempienze.
Le spiegazioni dei leghisti non potranno
limitarsi al solito sorrisetto e all’alzata di spalle dietro cui sono soliti trincerarsi
in consiglio comunale. Stavolta no, non può funzionare. La Corte dei conti non
è il consiglio comunale di Biassono dove tutto si mette a tacere con il voto
compatto della maggioranza.
I giudici contabili chiedono e pretendono risposte
chiare e non si fanno prendere in giro dalle spiegazioni fumose che questa
giunta ha già cercato di rifilare loro.
Anche perché, e nella deliberazione che
dovrà essere pubblicata sull’albo pretorio del Comune è detto per ben due
volte, sulla testa dei nostri amministratori pende la spada di Damocle del
risarcimento del danno.