Cosa gli abbia fatto di male la Logica non è dato sapere. Senza
voler scomodare Aristotele (lui che della Logica fece una disciplina
filosofica), basterebbe almeno un pizzico di quella elementare, del 2 più 2
uguale 4, tanto per capirci, o, meglio, nel nostro caso, del 3 più 2 uguale 5,
per evitare brutte figure. E invece…
In questi giorni il presidente del Consiglio comunale di
Biassono fa a cazzotti con la Logica, non quella del filosofo greco ma quella
elementare.
I fatti. L’Arch. Mauro Lorenzo Rossi lunedì 22 maggio ha
convocato il consiglio comunale in seduta straordinaria per giovedì 25 maggio.
Peccato che il regolamento del consiglio comunale (di cui lui dovrebbe essere
il garante) specifichi all’art. 9, comma 3, punto b, che tra la convocazione e
lo svolgimento della seduta debbano intercorrere 3 giorni liberi. Quindi,
sempre per stare a una logica elementare, martedì 23, mercoledì 24 e giovedì 25
non si può fare, venerdì 26 sì. E lui cosa fa? Convoca il consiglio comunale
per giovedì 25 maggio. Una volpe!
C’è anche un perché. E, se i più ingenui hanno subito pensato
che abbia fatto un po’ di confusione col calendario, lui fornisce (forse mal
consigliato?) una giustificazione a dir poco fantasiosa: pretende che i giorni
siano in realtà tramutabili in ore equivalenti. In altri termini, la
convocazione del consiglio è di lunedì 22, prima di mezzogiorno? Perfetto,
allora i tre giorni liberi, o meglio le 72 ore corrispondenti ai 3 giorni
liberi, terminano alle 12 di giovedì 25. Una logica stringente, da far invidia
anche a uno come Aristotele.
Senonché c’è l’articolo 2 del Regolamento del consiglio comunale
che dice: “Per il computo dei termini previsti dal presente Regolamento, i
giorni s’intendono liberi, cioè sono da ritenersi esclusi, il giorno di
ricevimento delle comunicazioni e il giorno in cui si manifesta l’evento”.
La frittata è fatta.
Giovedì mattina, a seguito della lettera
(pubblicata su questo sito) in cui i consiglieri di Biassono Civica dichiarano
che non parteciperanno a un consiglio che non presenti i crismi della
regolarità, anche l’Arch. Rossi, novello padano e collettore di voti per la
Lega, capisce che, forse, l’ha fatta un po’ grossa. Così, invece di convocare
un nuovo consiglio comunale seguendo alla lettera il regolamento, spinto da
furori sovranisti e putiniani di moda in questi giorni tra le camicie verdi
vecchie e nuove(non ci sono più gli anticomunisti di una volta!), s’inventa la
“rettifica” di una convocazione nulla (e dunque, per logica, è nulla pure la “rettifica”) e sposta il consiglio comunale al giorno dopo. Una
vera volpe!
Chissà perché ma ci torna in mente la canzone di Bennato che
inizia con “Quanta fretta, ma dove corri, dove vai?...Lui è il Gatto e io la
Volpe, siamo in società, di noi ti puoi fidar”.
Ok, che Rossi sia la Volpe è lì da vedere. Ma il Gatto, che gli
ha suggerito (o, magari, imposto?)di rendere la toppa peggio del buco, chi è?