L’attuale
Amministrazione, in continuità con le Amministrazioni leghiste che l’hanno
preceduta, dimostra una scarsa attenzione al problema della casa e un’assenza
di politiche abitative di sostegno a chi per motivi economici (perdita del
lavoro, assenza temporanea del reddito, situazioni di povertà) non è in grado
di sostenere le spese di un alloggio ai prezzi di mercato. Ma cosa ancora più
grave sta smantellando il patrimonio di edilizia residenziale pubblica (ERP)
che era costituito nel 2014 da 65 alloggi e che oggi si è ridotto a 50 alloggi,
perché 15 appartamenti sono stati messi in vendita.
L’offerta di alloggi
comunali quindi diminuisce drasticamente a fronte di un patrimonio già poco
consistente e di una domanda di abitazioni sociali che in questi anni di grave
crisi economica è cresciuta notevolmente.
Nell’ultimo
aggiornamento della graduatoria ERP, bandita nel 2014, le domande presentate a
Biassono per un alloggio comunale erano 34, mentre gli alloggi da assegnare
erano due, divenuti poi quattro per il decesso ed il trasferimento dei
precedenti inquilini. Una risposta infinitamente sproporzionata rispetto alla
domanda.
E il Comune cosa fa ? Mette in vendita 15 alloggi dell’edificio di Via
Madonna delle Nevi 3 (Cascina Cà Nova), di cui soltanto 7 sono stati già
venduti, per un importo complessivo di 367.174 euro, mediamente poco più di 52
mila euro per appartamento, comprensivo di posto auto. Secondo la L.R. 27/2007
i “ proventi sono destinati allo sviluppo, alla valorizzazione e alla
riqualificazione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica”, ma di come
siano stati spesi i soldi ricavati dalla vendita nulla si sa.
In
assenza di una politica della casa attenta alle situazioni di fragilità sociale,
le Amministrazioni leghiste che si sono succedute non soltanto hanno
smantellato il Patrimonio comunale di edilizia residenziale pubblica ma hanno
dimostrato cattiva gestione degli immobili, accumulando alla data del 31
dicembre 2016, in circa 10 anni, una morosità di 238.000 euro, di cui 83.500
per canoni di locazione non pagati e 153.500 per spese non incassate. Non hanno
saputo approntare con energia piani efficaci di rientro della morosità, tanto
prima o poi avrebbero fatto cassa con la vendita di una parte degli
immobili.
Nel Consiglio comunale del 23 marzo 2017, in occasione della discussione del bilancio di previsione 2017 e in fase di indicazione di voto del punto 2 all’odg “Adozione Piano di Alienazione e valorizzazione degli immobili di proprietà comunale”, Biassono Civica ha denunciato questa insipienza politica ed ha richiamato con forza la responsabilità dell’Amministrazione nei confronti del patrimonio residenziale pubblico che è un Bene Comune per il nostro Paese e non appartiene a questa o a quella Amministrazione. Inoltre ha ribadito che anche Biassono avrebbe bisogno di politiche abitative attive in grado di intercettare i bisogni delle famiglie in difficoltà e di fornire risposte concrete, non proclami.