L’URBANISTICA
DEGLI APPRENDISTI STREGONI, PIU’ COCCIUTI DI UN MULO!
L’altra
sera ero tra il pubblico ad assistere alla seduta del Consiglio Comunale.
Colonnine
a parte di cui è stato dato ampio resoconto, mi ha preso uno sconforto mal
represso nel costatare ancora una volta la miopia della politica urbanistica di
questa Amministrazione.
Ecco i
fatti.
1) Con
una prima deliberazione, la sola maggioranza ha voluto prorogare il Documento
di Piano del vigente PGT, il quale sarebbe scaduto all’indomani, confermando in
tal modo tutte le previsioni insensatamente espansive previste ben 10 anni
orsono quando il nuovo PGT muoveva i primi passi della sua definizione.
Un’altra
occasione persa per ripensare ed aggiornare una pianificazione ormai obsoleta
basata su previsioni infrastrutturali sempre più improbabili (Pedemontana e
nuova Provinciale) e ancora più anacronistiche previsioni insediative di
carattere esclusivamente quantitativo (capannoni industriali e residenza), a
fronte dei nuovi paradigmi, non solo della sensibilità ambientale ma perfino
quelli dello stesso sviluppo economico e della competitività.
Oggi la
modernizzazione della pianificazione territoriale richiede nuovi modelli per lo
sviluppo sostenibile, la difesa del suolo, il disinquinamento, il riciclo,
dell’economia circolare, la green economy, le smart-city, l’efficientamento
energetico degli edifici e lo sviluppo delle energie rinnovabili, la bioedilizia,
la bioagricoltura, l’industria 4.0, l’innovazione tecnologica, le
infrastrutture immateriali, le reti della conoscenza e quelle tecnologiche.
Queste,
e non il vecchio “mattone”, sono le nuove frontiere dello sviluppo, da
perseguire senza necessità di consumare un bene prezioso e limitato come il
suolo.
E
proprio la riduzione del consumo di suolo è l’obiettivo delle nuove
disposizioni della legge regionale lombarda n. 31/2014 portata a supporto di
questa poco avveduta decisione. Ma, avvalendosi di una norma transitoria ad
altri scopi destinata, a colpi di maggioranza e in modo del tutto
ingiustificato le vecchie previsioni sono state confermate ignorando, peraltro,
l’incerto esito dei ricorsi presentati al Tribunale Amministrativo contro tali
previsioni.
2)
Con la seconda delibera si sono confermati conseguentemente, e sempre con i
soli voti della maggioranza, ben 7 Piani Attuativi delle previsioni di PGT in
scadenza, senza peraltro sapere quali fossero quelli presentati regolarmente
entro i termini e quelli fuori termine.
3)
Con l’ultima, sono state introdotte in modo illegittimo nuove normative
tecniche per il Centro Storico derubricandole a semplice “interpretazione
autentica”, che notoriamente può essere data solo su testi normativi esistenti
e non già introdotti ex novo. Queste
modifiche,
peraltro ancora confuse e rischiose per il possibile snaturamento dei caratteri
storici, architettonici delle tipologie del edilizie che caratterizzano il
Centro Storico e i Nuclei di Antica formazione, dovevano essere introdotte con
procedura di Variante al PGT e non con semplice deliberazione consigliare,
esponendo per il futuro gli eventuali interventi di ristrutturazione, (con
demolizione e ricostruzione) a pericolosi illeciti procedurali.
Confesso
che giunto a questo punto, lo scoramento, anche a fronte della goffa
cocciutaggine degli amministratori che non intendono sull’argomento sentir
ragioni e costretti a delegare il dibattito al Capo dell’Ufficio tecnico
intervenuto impropriamente al posto del competente e assente Assessore, aveva
già raggiunto i limiti di guardia.
Ma
quando ho sentito il Sindaco Casiraghi affermare: "mi ha detto un nuovo
cittadino venuto da Cremona che è molto contento di un paese pulito e con tanto
verde come il nostro!" , allora una risata mi ha ridestato.
Per il
“pulito” mi son tornate alla mente le immagini sempre più frequenti di
cittadini che denunciano degrado, incuria e sporcizia.
Per il
“verde” una ripresa dall’alto del nostro territorio facilmente scaricabile da
Google Maps,
oppure
al dato sul consumo di suolo che passerà, con la conferma del PGT, dal 67%
attuale a poco meno dell'80%, cioè ai vertici della classifica provinciale,
regionale e nazionale.
Purtroppo,
un'altra chicca del Sindaco mi ha rigettato nello sconforto quando ha detto
che: "il PRG precedente prevedeva circa 15.000 abitanti e il nostro PGT li
ha ridotti a 13.000!".
Peccato,
che né il Capo dell’Ufficio Tecnico Lavelli e nemmeno l’arch. Rossi, ben
consapevoli della corbelleria affermata dal primo cittadino, si siano sentiti
in dovere di ribadire come stanno veramente le cose e cioè:
che
il numero degli abitanti teorici del precedente PRG veniva calcolato, secondo
la legge allora vigente, attribuendo un indice di 100 mc di costruito e
costruibile per abitante, mentre il PGT ne attribuisce per lo stesso calcolo
ben 150 di mc.
Anche
uno sprovveduto sarebbe in grado di capire che 100 mc/ab moltiplicato 15.000
abitanti teorici, danno un totale di 1.500.000 di mc, mentre 150 mc/ab
moltiplicato 13.000 portano il totale a ben 1.950.000 mc, non teorici ma reali
e concreti come la colata di cemento che a scapito di ogni evidenza il nostro
amministratore si ostina a negare, sognando di vivere in un mondo bucolico
condiviso con il nuovo cittadino di Cremona.
In
realtà, se applicassimo il vecchio indice di 100 mc/ab al nuovo PGT avremmo ben
19.500 abitanti teorici, quindi ben 4500 più delle vecchie prudenziali
previsioni.
Viceversa,
se attribuissimo (come fa il vigente PGT) 150 mc ad ogni abitante teorico al
dimensionamento del vecchio PRG, otterremmo: (1.500.000/150) = 10.000 abitanti
teorici, guarda caso molto simili al numero effettivo degli abitanti attuali, a
testimonianza della correttezza del dimensionamento complessivo del precedente
PRG!
Sfinito
da cotanta confusione e impreparazione sono tornato definitivamente scoraggiato
a casa rammaricato per l’ennesima serata persa nella speranza mal riposta in un
improvviso, quanto improbabile, “ravvedimento operoso”!.
L’ultima
riflessione prima di spegnere la luce:
quello
che prima era solo un forte dubbio, ora è una certezza, la gestione del
territorio, la più importante delle competenze attribuite alla potestà dei
Comuni, a Biassono è finita nelle mani di apprendisti stregoni.
Come
affidare la cura di un'ulcera agli impacchi della nonna!
Arch.
Giorgio Beretta