Nella
controversia tra difensori dell’ambiente e signori del mattone sembrava di
assistere al biblico scontro tra Davide e Golia. Adesso, con non poca
soddisfazione, abbiamo appreso che venerdì 13 luglio 2018, il Tribunale
Amministrativo per la Lombardia ha pronunciato la sentenza, attesa fin dal
2013, sul ricorso proposto da Legambiente e dall'avvocato Memola, assistiti
dall' avvocato Beacco, su input di Lista per Biassono e integrato da un secondo
ricorso proposto dagli stessi ricorrenti
per conto di Biassono Civica.
I
ricorsi erano stati presentati contro il Comune di Biassono, la Provincia di
Monza e Brianza, la ditta Cleaf s.p.a e il Consorzio Blasionum West Promotion
B.W.P per ottenere l'annullamento del PGT e, in particolare, delle previsioni
di espansione insediativa che avrebbero comportato un ulteriore consumo di
suolo spropositato rispetto ai reali fabbisogni di crescita del nostro
territorio, già pesantemente compromesso da un edificazione tra le più
intensive sia a livello provinciale che regionale e persino nazionale.
A tale
scopo, i ricorsi avevano evidenziato, tra le altre, la necessità di garantire
la tutela di alcuni ambiti di territorio inedificabili e di valore strategico,
ai fini della tutela e della salvaguardia dell'ambiente naturale e del
paesaggio. In sede processuale si è, altresì dimostrato, come alcune delle
previsioni espansive previste dal PGT di Biassono fossero in contrasto con le
prescrizioni normative che la Pianificazione della Provincia di MB e della
Regione Lombardia avevano stabilito con i rispettivi Piani Territoriali (PTCP e
PTR).
Il TAR, ha voluto quindi accogliere
le eccezioni sollevate dai ricorrenti, riconoscendo la fondatezza delle censure
reclamate e ordinando l'annullamento di due Ambiti di Trasformazione (ATR6 e
ATR7) per l’omessa elaborazione della Valutazione di Incidenza Ambientale
obbligatoria per le trasformazioni interessate dai Corridoi Ecologici che
attraversino anche luoghi ad alta antropizzazione, come nel caso di queste
trasformazioni che il PGT prevedeva nella frazione di San Giorgio.
Le X sulla planimetria evidenziano gli ambiti di
trasformazione ATR del PGT annullati dalla sentenza del TAR
Ma il
caso più clamoroso, se così possiamo definirlo, riguarda l'ormai famoso Ambito
di Trasformazione ATR1 (area cimitero di viale Trento Trieste), che riguarda
una delle più enormi previsioni espansive degli ultimi decenni dell'intera
regione Lombardia, interessando ben 310.000 mq di superficie e che potrebbe
insediare sul nostro territorio strutture industriali, commerciali e di servizi
fino a 90.000 metri quadrati di nuova edificazione, con un potenziale di
1.000.000 di metri cubi di cemento.
Ebbene, il Tribunale
Amministrativo, anche in questo caso, ha riconosciuto le ragioni dei ricorrenti
laddove lamentavano la non conformità di queste previsioni con quelle della
Provincia di MB relative alla inedificabilità delle aree a nord dell'ambito in
questione in quanto assoggettate al rigoroso regime di tutela previsto per la
Rete Verde di Ricomposizione Paesaggistica. Tale tutela, ignorata dal PGT comunale
e dal relativo Masterplan, costituiva l'atto preliminare indispensabile per
l'attivazione del Piano Attuativo che avrebbe violato la normativa posta a
tutela del paesaggio.
Ora,
grazie alla sentenza, non solo la porzione ricompresa nella Rete Verde (circa
il 6% del totale) ma tutto il processo di pianificazione attuativa di questo
enorme ambito espansivo, ricompreso nell’ancor più vasto Ambito di Interesse
Provinciale (AIP) dovrà essere interamente riconsiderato alla luce delle
censure e dei relativi "rinvii" al Tavolo Negoziale coordinato dalla
Provincia di MB, che vede la partecipazione dei Comuni confinanti di Lissone,
Vedano e Macherio e Monza.
Tavolo negoziale, dove
dovranno essere ricercate le indispensabili compensazioni ambientali, garantite
ampie fasce inedificabili e di protezione paesaggistica lungo la prevista nuova
SP6 e sottoposte a rigorose valutazioni gli impatti sul traffico provocati
dagli eventuali nuovi insediamenti produttivi e commerciali, in un contesto già
ampiamente ritenuto ad alta criticità dalla stessa Provincia in precedenti
valutazioni.
Vigileremo
ancora, come liste di opposizione, insieme a Legambiente, alle Associazioni del
territorio mobilitate su questa battaglia, contro la dissennatezza di
un'inarrestabile consumo di suolo che tanta qualità abitativa dei cittadini
compromette al solo fine di appagare gli appetiti speculativi dei soliti “signori
del mattone”.
Planimetria
con evidenziato il Corridoio Ecologico (tratteggio verde scuro)
Planimetria
con evidenziate in verde le aree di Rete Ecologica di Ricomposizione
Paesaggistica che a nord interferiscono con l’ambito ATR1 e in marrone l’ Ambito
di Interesse Provinciale (AIP) oggetto dei lavori del Tavolo di Negoziazione