INCONTRI


11 gennaio 2016

CA' BOSSI, LA STORIA INFINITA...O LA SOLITA STORIA?


Sotto le feste si sa, diventiamo tutti più buoni, facciamo finta di non accorgerci delle cose che non funzionano, o che funzionano male e tendiamo a perdonare i peccatucci più lievi.
Con questo spirito d’animo abbiamo iniziato la lettura, sul Giornale di Carate del 29 dicembre, della notizia che il cantiere di Cà Bossi che doveva essere ultimato entro la scorsa estate, forse lo sarà per il 7 gennaio 2016, ma come sostiene il giornalista “ in ogni caso il Comune ha annunciato che Cà Bossi sarà pronta per i primissimi mesi del 2016”.
Quindi vediamo, i lavori sono in ritardo di 5/6 mesi, o se va male di 10/12 mesi; va bè, peccatuccio veniale!
Poi leggendo, scopriamo che i lavori hanno subito dei ritardi dovuti al ritrovamento di affreschi e al consolidamento della struttura, soprattutto dei solai, e che il Comune dovrà sborsare mezzo milione in più rispetto al bando di gara: ah però, perbacco!
Ma è possibile che i progettisti di quest’opera non abbiano fatto rilievi adeguati prima di definire il progetto ed i costi relativi? E l’impresa che ha preso in carico i lavori non abbia verificato il lavoro fatto dai progettisti?
La determina di giunta per la parte “affreschi” parla di circa 60 mila euro di spesa in più, ma per l’esborso di 500mila euro, la determina non appare molto chiara, o meglio andrebbe chiarita in dettaglio, visto che sono soldi nostri.
Le motivazioni adottate per la spesa di mezzo milione di euro fanno pensare che non si tratta di una semplice variante ma di un rifacimento del progetto iniziale, e se cosi fosse, i costi relativi devono essere sostenuti dai progettisti. 
In Italia, la pratica delle modifiche in corso d’opera sappiamo essere molto diffusa, al punto che il costo delle opere pubbliche lievita e la consegna slitta alle calende greche; l’autostrada Salerno-Reggio Calabria insegna. 
Per evitare questi giochetti, ci sono delle leggi precise che regolano gli appalti dei lavori pubblici, per evitare che ci sia qualcuno che si arricchisce con i soldi pubblici.
Anche i ritardi devono essere autorizzati con una determina precisa e se non sono giustificati sono soggetti a forti penali commisurate ai giorni di ritardo dell’ultimazione dei lavori.
Per evitare che i nostri concittadini comincino a chiamare Cà Bossi come la “Salerno Reggio Calabria della Brianza”, ci auguriamo che la nostra giunta sappia dare adeguate spiegazioni per questa spesa imprevista.