Come primo consiglio comunale non c’è male. Se il buon
giorno si vede dal mattino, allora si che con la giunta Casiraghi siamo a
cavallo! Ci aspetta una lunga e sofferta legislatura dove i sicuri perdenti
saranno i cittadini.
Si è partiti col botto.
Questo abbiamo pensato quando il
segretario comunale dott. Miatello ha letto la sua interpretazione della legge
per far decadere la consigliera Angela Galbiati. Innalzandosi a interprete
sommo della legge e piegando gli articoli a suo piacimento (forse credendo di
maneggiare la sua Canon) ha dato l’inquadratura che secondo lui più si
congegnava al momento.
L’occasione era ghiotta e il mandato preciso: escludere
Angela Galbiati, la più eletta dai biassonesi, quella che tra tutte le liste ha
ricevuto il maggior numero di preferenze della storia recente di Biassono, ben
272.
Quale migliore occasione per questa giunta per
affermare che il vero vincitore delle elezioni non è la più votata, l’Angela
Galbiati appunto, ma la Lega, che con questo atto di forza ristabilisce, almeno
in consiglio comunale, la sua supremazia?
Peccato che il segretario comunale si sia lasciato
prendere un po’ la mano e, pur avendo una ultradecennale esperienza
amministrativa, abbia “dimenticato” l’esistenza di un articolo della legge che
dà a Angela Galbiati 10 giorni di tempo per rimuovere gli ostacoli che ne
impediscono l’eleggibilità. E abbia deciso, seduta stante, di farne votare
l’esclusione dal consiglio comunale. Per il quale, contro ogni norma, aveva
provveduto anche a nominarne il sostituito, addirittura con la notifica della
sostituzione due giorni prima che Angela Galbiati fosse esclusa dal consiglio. Un
capolavoro giuridico e politico.
Il sindaco Casiraghi e un sindacalista di lungo corso
seduto tra il pubblico hanno sostenute le ragioni del Comune. Nel 2012, hanno
sostenuto entrambi, tanto che era difficile distinguere uno dall’altro, Angela
Galbiati ha fatto un accordo tombale rinunciando
ad ulteriori rimborsi. Talmente tombale che solo 4 anni dopo il giudice del lavoro
ha condannato il Comune a rimborsare la
Galbiati con 8mila euro ed il pagamento del 50% delle spese processuali.
Però
che Tombale! E che sindacalista!
Non ci sono più i sindacalisti di una volta. Quelli di
oggi, a fronte di un giudizio di un giudice del lavoro favorevole al
lavoratore, danno ragione alla controparte, in questo caso il Comune.
Peraltro,tanto per la cronaca, il Comune di Biassono, da
quando è amministrato dalla Lega, non è nuovo a soccombere in giudizio in
materia di lavoro. Tant’è vero che nel dicembre 2015 è stato condannato per comportamento
antisindacale: una delle poche amministrazioni pubbliche a subire questo tipo
di condanna. Vorrà dire qualcosa?
Comunque durante la seduta ci ha fatto tenerezza vedere
il Sindaco commuoversi per ben tre
volte.
Forse gli è successo perché ha preso atto che ha perso
in consiglio l’appoggio dei Cristiano Democratici Liberali, passati a piè pari
nella Lega, ma ha trovato in Lista per Biassono un nuovo potenziale alleato,
dopo il rimbrotto fatto da Caspani ad Angela Galbiati. A suo dire, novello
avvocato d’ufficio dei 2078 elettori di Biassono civica, di non aver avvisato
chi l’ha votata della causa in corso col Comune, tradendone la fiducia.
Casiraghi
ha ringraziato e, stellina, si è commosso.