Le voci che
giravano già prima delle elezioni del 5 giugno ce le ricordiamo tutti. E poi,
c’erano i titoli dei giornali locali che indicavano Mauro Rossi come il futuro primo
presidente del consiglio comunale. Con i più pettegoli addirittura pronti a
mettere la mano sul fuoco che la nomina era la contropartita per l’accordo
elettorale degli ex Cristiani democratici liberali di confluire nella Lega
Nord. Dicerie? Così sembrava.
Abbiamo infatti avuto
un sussulto quando pochi minuti prima della votazione di giovedi 29 settembre -
votazione che avrebbe poi insediato Rossi nella carica di presidente del
consiglio comunale - il vicesindaco, e quindi vice borgomastro, Alessio Anghileri
dichiarava in aula: “Non sappiamo ancora chi sarà eletto presidente, potrebbe
essere un rappresentante della minoranza”.
Ohibò, ci siamo
detti, vuoi vedere che tutti i pettegolezzi e le voci che circolavano erano
infondate? Possibile?
Ma in Brianza, si sa, prima o poi le cambiali si pagano.
E infatti, aperta l’urna, il segreto di Pulcinella veniva svelato.
Altro che
commedia dell’arte, qui siamo a competere con i grandi che hanno fatto del
teatro comico appunto un’arte, Totò in testa.
E anche il cielo
ci ha messo lo zampino. Miglior data non si poteva, infatti, scegliere per
l’elezione di Rossi: il 29 settembre si festeggiano gli Arcangeli, Michele,
Gabriele e Raffaele, quest’ultimo detto il
soccorritore.
Una coincidenza?
Neppure tanto, se si pensa che Mauro Rossi e Giordano Colombo sono un po’ dei soccorritori,
perché è grazie al pacchetto di voti degli ex Cristiani democratici liberali
che la Lega Nord ha potuto vincere le ultime elezioni amministrative. Da sola
non ce l’avrebbe fatta. E, incassato il successo, ha pagato pegno.
Nel discorso d’insediamento
Rossi ha citato Paolo VI e Sant’Ambrogio, garantendo che sarà imparziale nel
rappresentare l’intero consiglio comunale. Atto dovuto, se vuol essere un
presidente super partes, come hanno sbandierato lui e i suoi compagni di
partito della Lega per giustificare l’introduzione della nuova figura
istituzionale.
Resta, però,
ancora un segreto da svelare, questo di sicuro meno facile da sciogliere di
quello di Pulcinella: cosa c’entrano i richiami alla politica come ricerca del
bene comune di Paolo VI e Sant’Ambrogio, con i raduni di Pontida e le ruspe
anti-immigrati di Salvini?