A pochi giorni dal referendum che si è svolto nel
Canton Ticino, e dal quale è risultato che la maggioranza dei votanti si è
espressa contro la presenza di lavoratori stranieri, ovvero contro i
frontalieri italiani, al grido di “Prima i nostri”, c’è in programma una gita a
Minusio organizzata dal Comune di Biassono per metà ottobre.
Biassono è gemellata con Minusio, paese sulle rive del
versante svizzero del lago Maggiore, che si è espresso nel referendum con un netto
53% di SI contro il 44,7% di NO. Il voto, che ha scatenato le critiche della
classe politica nazionale e lombarda, in testa il presidente leghista della
Regione Roberto Maroni, non si discosta di molto dal resto del Canton Ticino.
Se a Minusio non sono graditi i lavoratori italiani nei
giorni feriali (c’è sempre qualcuno più a nord, anche della Padania), è con
comprensibile imbarazzo (nostro, di certo, ma anche loro, probabilmente) che
sindaco, assessori e consiglieri comunali saranno accolti tra brindisi, strette
di mano e note musicali nel weekend. E tutti quanti, “nordisti” (loro) e
“sudisti” (noi), faranno buon viso a cattivo gioco.
Resta l’amarezza, quella che risuona nella canzone “Addio
Lugano bella”, che l’anarchico Pietro Gori scrisse nel gennaio del 1895.
Addio Lugano bella
o dolce terra pia
scacciati senza colpa
gli anarchici van via
e partono cantando
con la speranza in cor.
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o dolce terra pia
scacciati senza colpa
gli anarchici van via
e partono cantando
con la speranza in cor.
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Ma tu che ci discacci
con una vil menzogna
repubblica borghese
un dì ne avrai vergogna
noi oggi t'accusiamo
in faccia all'avvenir.
con una vil menzogna
repubblica borghese
un dì ne avrai vergogna
noi oggi t'accusiamo
in faccia all'avvenir.
Lugano il tuo governo
schiavo d'altrui si rende
d'un popolo gagliardo
le tradizioni offende
e insulta la leggenda
del tuo Guglielmo Tell.
schiavo d'altrui si rende
d'un popolo gagliardo
le tradizioni offende
e insulta la leggenda
del tuo Guglielmo Tell.
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