Un po’ di pioggia, neppure tanta. E al cimitero è
rinato lo stagno. Sempre lì, come la scorsa estate, in fondo al campo O, al
confine con l’impresa Cozzaglio.
Allora la giunta era corsa ai ripari
mettendoci una toppa: un po’ di ghiaia tra le prime tombe e il cancello
arrugginito oltre il quale si innalzano montagne di terra. Non è bastata. Le
quattro gocce di questi giorni hanno rigenerato le grossa pozza, senza
libellule stavolta (non è stagione), ma con l’erba che spunta a filo d’acqua.
Come in uno stagno.