INCONTRI


15 novembre 2016

CA’ BOSSI, CHI HA SBAGLIATO PAGHI


Lo scorso gennaio avevamo fatto un articolo su Cà Bossi descrivendo la situazione dei lavori; i problemi erano già allora evidenti e nonostante siano passati 10 mesi siamo ancora punto e a capo. Dicevamo che andando avanti cosi avremmo dovuto chiamare Cà Bossi, la Salerno-Reggio Calabria della Brianza: ovvero l’opera infinita. Purtroppo – e lo diciamo senza vantarci - non ci sbagliavamo di molto.

Nel frattempo abbiamo assistito a ben due aperture di Cà Bossi, una prima delle elezioni ed un’altra ad ottobre; nella migliore tradizione delle multiple inaugurazioni, sperimentata dalla  precedente amministrazione.

Siamo nella più tipica commedia all’italiana. Si indice una gara per ristrutturare l’unica costruzione storica di pregio di Biassono, risalente al 1500. Si affida il progetto ad un architetto, il quale non considera che la struttura ed il tetto sono a rischio crollo. Si apre il cantiere e subito l’azienda che vince la gara si accorge che, facendo i lavori come da progetto, la costruzione crollerà su se stessa.
Si affida così il nuovo progetto ad un altro architetto e nel frattempo si sono persi molti mesi di tempo e un bel po’ di soldi. E questo senza che nessuno abbia niente da ridire, nessun commento del sindaco e dell’assessore competente.

Una cosa è però certa. Con il nuovo progetto bisogna mettere mano al portafoglio, servono circa 550 mila euro in più del previsto per consolidare e rendere sicuro l’edificio.
In corso d’opera si trovano degli affreschi che vanno sicuramente conservati: il costo per questa variante è di circa 60 mila euro, che si aggiungono alla cifra stabilita. Bisogna, poi, considerare lo slittamento di circa 3 mesi della data prevista per la consegna.
Nel frattempo i nostri amministratori, interrogati in consiglio comunale, ostentano – come loro solito - sicurezza e dichiarano che tutto procede bene e che sono orgogliosi di come stanno proseguendo i lavori. Mah!

Arriviamo cosi ai giorni nostri, con la seguente situazione:
-      La consegna dell’opera, prevista per la metà 2015, slitterà a non si sa quando.
-      I soldi spesi finora ammontano a 2,8 milioni di euro.
-      Si prevede una spesa ulteriore di almeno 300 mila euro, ma potrebbero essere anche molti di più.

Ma siamo sicuri che non si poteva, o meglio doveva, prevedere in fase di progetto iniziale che la struttura andava consolidata? Come mai si è deciso di cambiare il primo progettista e di far fare un nuovo progetto? Non c’erano gli estremi per chiedere i danni al primo progettista, come prevede la legge? E’ possibile che la scoperta di un affresco e il suo restauro abbiano fatto slittare la consegna di oltre 18 mesi?
Perché a fronte di una consegna slittata di oltre 18 mesi non si chiedano all’impresa spiegazioni ed eventuali danni per la ritardata consegna?


Ma dov’è finita l’efficienza brianzola, la saggezza del buon padre di famiglia decantata dai nostri amministratori? Forse nelle tasche del solito Pantalone!