INCONTRI


09 gennaio 2017

UN PAESE ALLO SBANDO


La premessa è d’obbligo: Biassono non è certo Dachau ed è una bestemmia soltanto pensarlo per chi a Dachau è morto davvero. Ma è altrettanto certo che Giorgio Piacentini non è un nazista.
E, allora, la sua foto in divisa da SS e quel paio di commenti farneticanti che il comandante della Polizia locale ha postato sul suo profilo facebook? Una gravissima leggerezza. In cui mai – e il mai va sottolineato non una ma due volte – un dipendente pubblico, per di  più in divisa, dovrebbe incorrere. Perché ne va della sua irreprensibilità umana e professionale. Senza dimenticare i seri dubbi che un tale comportamento ingenera sul senso di responsabilità e sulla maturità di chi ha il compito di garantire la sicurezza di migliaia di persone. Fuor di metafora, Piacentini l’ha fatta grossa ed è ora difficile ricomporre i cocci.

Ma su questo hanno già detto molto in molti, tivù e giornali nazionali compresi. Quel che nessuno finora ha sottolineato è che ancora una volta a Biassono abbiamo un problema con un dipendente del Comune. Sarà un caso? Forse. Resta, però, il fatto – altrettanto innegabile - che qualcosa non gira come dovrebbe negli uffici di Villa Verri tra gli amministratori leghisti e i loro sottoposti.

L’elenco è lungo. Due vigili ballano in mutande durante le ore di servizio. Un loro collega, che ha denunciato la performance, viene trasferito per motivi di sicurezza in biblioteca. Allo stesso vigile viene negato il rientro nel corpo della Polizia locale e adesso minaccia un esposto alla magistratura. Un’ex dipendente comunale vince una causa per il mancato riconoscimento economico delle mansioni svolte. Un sottufficiale della Polizia locale ha una causa in corso per ottenere una qualifica professionale più elevata. Un altro vigile ha chiesto di essere spostato in un altro ufficio. Lo stesso comandante Piacentini ha presentato domanda di mobilità. Una dirigente viene trasferita dall’oggi al domani a un nuovo incarico.


Sì, quello di Piacentini sarà un caso. Ma di problemi in municipio ce ne sono. Tanti, anche. E non tutti dovuti alla divisa - non proprio d’ordinanza – del comandante dei vigili.