La premessa è
d’obbligo: Biassono non è certo Dachau ed è una bestemmia soltanto pensarlo per
chi a Dachau è morto davvero. Ma è altrettanto certo che Giorgio Piacentini non
è un nazista.
E, allora, la
sua foto in divisa da SS e quel paio di commenti farneticanti che il comandante
della Polizia locale ha postato sul suo profilo facebook? Una gravissima
leggerezza. In cui mai – e il mai va sottolineato non una ma due volte – un
dipendente pubblico, per di più in
divisa, dovrebbe incorrere. Perché ne va della sua irreprensibilità umana e professionale.
Senza dimenticare i seri dubbi che un tale comportamento ingenera sul senso di
responsabilità e sulla maturità di chi ha il compito di garantire la sicurezza
di migliaia di persone. Fuor di metafora, Piacentini l’ha fatta grossa ed è ora
difficile ricomporre i cocci.
Ma su questo
hanno già detto molto in molti, tivù e giornali nazionali compresi. Quel che
nessuno finora ha sottolineato è che ancora una volta a Biassono abbiamo un
problema con un dipendente del Comune. Sarà un caso? Forse. Resta, però, il
fatto – altrettanto innegabile - che qualcosa non gira come dovrebbe negli
uffici di Villa Verri tra gli amministratori leghisti e i loro sottoposti.
L’elenco è
lungo. Due vigili ballano in mutande durante le ore di servizio. Un loro
collega, che ha denunciato la performance, viene trasferito per motivi di
sicurezza in biblioteca. Allo stesso vigile viene negato il rientro nel corpo
della Polizia locale e adesso minaccia un esposto alla magistratura. Un’ex
dipendente comunale vince una causa per il mancato riconoscimento economico
delle mansioni svolte. Un sottufficiale della Polizia locale ha una causa in
corso per ottenere una qualifica professionale più elevata. Un altro vigile ha
chiesto di essere spostato in un altro ufficio. Lo stesso comandante Piacentini
ha presentato domanda di mobilità. Una dirigente viene trasferita dall’oggi al
domani a un nuovo incarico.
Sì, quello di
Piacentini sarà un caso. Ma di problemi in municipio ce ne sono. Tanti, anche.
E non tutti dovuti alla divisa - non proprio d’ordinanza – del comandante dei
vigili.