In Brianza lo fanno un po’
tutti, dai Comuni gestiti dal centrosinistra a quelli amministrati dalla Lega o
dal centrodestra. Semplicemente perché non è una questione politica ma di buon
senso. A Biassono, invece, la chiusura temporanea al traffico delle vie su cui
sorgono le scuole non si può fare. Perché? Presto detto: nel “Borgo più
bello della Brianza” gli elettori di quello che una volta era il partito della
Padania libera non vogliono.
Così almeno ha risposto il sindaco-borgomastro
Casiraghi ai genitori della scuola media Pietro Verri che chiedevano la
chiusura di via Don Minzoni. Mica tutta la giornata, mezz'ora al mattino e
mezz’ora nel primo pomeriggio, in coincidenza con ingresso e l’ uscita da
scuola degli alunni per garantirne l'incolumità. Insomma, un’ora al giorno di
stop alla circolazione su una via su cui affacciamo una decina di abitazioni
per evitare che qualche studente finisca sotto un’auto. Tutto qui, niente di
rivoluzionario.
Eppure Casiraghi ha detto no,
perché gli "elettori che ci hanno votato non vogliono la chiusura della
via”. Tutti avvisati, insomma. Lui - parliamo del nostro borgomastro -, grazie
ai voti ricevuti alle ultime elezioni, si sente autorizzato a fregarsene delle
richieste sensate dei suoi concittadini. Alla faccia delle dichiarazioni del
suo vice Anghileri che soltanto qualche settimana fa dai giornali ha voluto far
sapere urbi et orbi di essere pronto ad ascoltare chiunque e a prendere in
seria considerazione le proposte che arrivano dalla gente. Puntualmente
smentito dal suo capo.
Evidentemente Casiraghi
esclude a priori che i parenti degli alunni della scuola media, ovvero
genitori, nonni, zii abbiano potuto votarlo. Il che, peraltro, sarebbe per loro
(genitori e affini, intendiamo) una nota di merito. In ogni caso, dopo questa
brillante sortita, siamo sicuri che, se il 6 giugno scorso l’hanno fatto, alle
prossime elezioni non vorranno smentire il “loro” primo cittadino.