Quando dicevamo che Ca’ Bossi rischiava
di essere chiamata la Napoli-Reggio Calabria della Brianza era più di un anno
fa, gennaio 2016. Non esageravamo di molto. Le date di fine opera
riportate nella tabella rispecchiano le
dichiarazioni del sindaco di allora, Malegori. Soltanto l’ultima stima di
marzo 2017 è quella che ci sentiamo di fare dopo aver sbirciato tra le fessure
del portone chiuso dello stabile di via Umberto I. E aver visto che il cantiere
è fermo ormai da mesi.
Siamo in questa situazione perché il
progetto iniziale non prevedeva il consolidamento della struttura e dei solai e
quindi sottostimava il costo dell’opera. Siccome tutti i nodi, prima o poi,
vengono al pettine, alla fine si è dovuto ricorrere ad una nuova progettazione
con i costi aggiuntivi che ne sono conseguiti.
Non capiamo perché non siano state
addebitate al precedente progettista, un “noto” architetto della provincia di
Varese, le spese extra sostenute, visto che questo è previsto dalla legge e di
norma i progettisti sono assicurati per eventuali errori.
I nostri amministratori non sembrano
molto preoccupati né dei soldi spesi finora né del termine dei lavori. Anche
perché fino a poco tempo fa il nostro attuale sindaco non sapeva spiegare a
cosa sarà adibita la struttura di Cà Bossi. Mah, mistero.
In sintesi, abbiamo già speso 3,1 milioni
di euro e non sappiamo quanti dovremo spenderne ancora per finire un’opera di
cui non abbiamo ancora un’idea precisa di cosa farcene. Ci sarebbe da ridere,
se non ci fosse da piangere!