INCONTRI


31 maggio 2017

STELLE, STELLINA E LA BANDIERA EUROPEA


Sulla scuola media Verri sventola una bandiera “taroccata” dell’Unione Europea. Sì, perché – per chi non se ne fosse accorto -al posto delle 12 stelle dorate disposte in cerchio su campo blu, quella che è stata issata sull’edificio di via Locatelli di stelle ne ha ben 15.
Le spiegazioni più plausibili sono:

1 Meglio abbondare che scarseggiare, proverbio che arriva da molto lontano (Melius est abundare quam deficere) e che va bene un po’ per tutte le occasioni.

2 Per volere di Matteo Salvini alla bandiera d’Europa hanno aggiunto 3 nuove stelle per simboleggiare le nuove realtà territoriali: la Padania, l’Etruria e il Meridione. Perché il capo ha detto: o le 3 stelle sulla bandiera oppure devono inserire nello statuto dell’Unione Europea l’obbligo di mangiare la polenta taragna almeno una volta al mese durante la stagione invernale. Per motivi d’intolleranza (alimentare, non d’altro), a Bruxelles si è preferito mettere mano alla bandiera.

3 La Negroni ha deciso di sponsorizzare la scuola media ma in cambio ha chiesto di veder sventolare la bandiera con la Stella Negroni di fianco alle altre. Dal momento che non era possibile, hanno inserito più stelle possibili dove già ce ne erano 12. Controvoglia, la Negroni ha accettato il compromesso e così la sponsorizzazione è salva.

4 Il sindaco, Stellina, dopo tutte le spese affrontate nei tribunali contro i “suoi” dipendenti, per non pesare ulteriormente sul bilancio comunale, si è rivolto ai “cinesi” per tirare sul prezzo delle bandiere. Tanto, ha pensato, alla Lega dell’Europa non interessa niente.

5 E’ tutto uno scherzo e hanno voluto vedere in quanto tempo i biassonesi si sarebbero accorti del “tarocco”.

6 Vogliono tenere impegnata l’opposizione con la bandiera “taroccata”, cosi i nostri amministratori possono fare gli affari loro: far passare il Masterplan che cementifica l’ultima area verde rimasta in paese, convocare il consiglio comunale senza rispettare i regolamenti, non concedere la parola in consiglio ad un consigliere comunale, e altre cose così.

Comunque la pensiate, una cosa è certa: nel “più bel borgo della Brianza” ne succedono di tutti i colori.