Oggi è il 21 giugno, la primavera è finita ieri ma in via Macallè
ancora non è successo nulla. Eppure qualche promessa c’era stata. E pubblica
anche.
I fatti. Nell’ottobre del 2015 i residenti di via Macallè raccoglievano
decine di firme per chiedere l’inversione del senso di marcia per motivi di
sicurezza. Passato un anno, visto che nulla era successo si sono rivolti al
consigliere Giordano Arosio di Biassono Civica, che presentava
un’interrogazione in consiglio comunale.
Il neo-assessore e vicesindaco Anghileri diceva di non essere al
corrente della richiesta e della raccolta delle firme, ma esprimeva parere
favorevole. Anzi, si spingeva addirittura più in là e dichiarava pubblicamente
(è agli atti) che i lavori sarebbero partiti in primavera, quando le condizioni
meteo consentono di tracciare senza problemi la nuova segnaletica orizzontale.
Una volta ultimato l’intervento – ha spiegato ancora Anghileri - l’ingresso in
via Macallé da via Cesana e Villa sarà ancora consentito per chi accede al
parcheggio di Banca Intesa e del supermercato Eurospin. Di più, l’ingresso al
parcheggio sarà ampliato (dopo aver sentito i proprietari dell’area) per
consentire una miglior circolazione delle auto in entrata e in uscita. Verrà,
invece, cambiato il senso di marcia nel resto di via Macallé (accessibile
soltanto da via Colombo) e istituito il limite di velocità di 30 Km all’ora per
rendere più sicura la strada per chi ci abita.
Noi avevamo dato pubblicità alla cosa perché ci sembrava un
bell’esempio di collaborazione tra maggioranza ed opposizione (leggi). E forti della
promessa del vicesindaco ci aspettavamo che la giunta leghista tenesse fede
alla promessa fatta. Illusi.
Nelle scorse settimane il consigliere Giordano Arosio ha chiesto spiegazioni
del ritardo e sollecitato i lavori all’assessore Anghileri e al
sindaco-borgomastro. Risposte? Nessuna.
La primavera ormai è passata e il senso di marcia della strada è
ancora quello di sempre. Sorpresi? Arrabbiati? In via Macallè un po’ lo sono.
Anche se la speranza che durante l’estate la giunta si svegli e cominci i
lavori in cuor loro non l’hanno del tutto accantonata.
Non tutti però. Qualcuno, più scettico degli altri, non ci ha
creduto prima del 21 giugno e ci crede ancora meno dopo il 21 giugno.
Anzi, sostiene che gli ronza nelle orecchie una vecchia canzone cantata
da Mina. Il titolo? Parole, parole, parole. E gli viene il magone.