Stranezze
in salsa padana. Il problema si era già presentato durante l‘ultimo consiglio
comunale quando, per emendare un testo incomprensibile e non volendo far propri
i suggerimenti delle minoranze, la Lega ha approvato un testo contradditorio. A
detta anche di un paio di consiglieri leghisti o simil-leghisti.
Il
dubbio che in Villa Verri venga usata una nuova lingua, ai più sconosciuta,
sembra ormai assodato.
I
fatti. Nel bando del concorso pubblicato all’albo pretorio on line per
l’assunzione di 2 impiegati amministrativi per i Servizi sociali e la Gestione
del territorio all’articolo 2 leggiamo testualmente:
“REQUISITI
PER L’AMMISSIONE AL CONCORSO
Per essere ammessi al concorso è
necessario che i candidati siano in possesso dei seguenti requisiti: essere in
possesso della cittadinanza italiana o di uno dei Paesi appartenenti all’Unione
Europea.
Senza
ulteriori indicazioni di nazionalità diverse.
L’articolo
6, invece, recita:
“DOCUMENTAZIONE
DA ALLEGARE ALLA DOMANDA
Alla domanda deve essere allegata la seguente documentazione:
copia del permesso di soggiorno e copia della documentazione attestante il
grado di parentela con un cittadino comunitario, OPPURE copia del permesso di
soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo, OPPURE copia della
documentazione attestante lo status di rifugiato o lo status di protezione
sussidiaria (solo per i cittadini extracomunitari);”
Potremmo
anche sbagliarci ma gli articoli 2 e 6 sono in palese contraddizione l’uno con
l’altro: il 2 ammette al concorso soltanto i cittadini comunitari, mentre per
il 6 vanno bene anche gli extracomunitari. Un guazzabuglio per chiunque, non
per i nostri amministratori e chi dovrebbe consigliarli.
A
questo punto riteniamo sia necessaria e urgente l’introduzione di un
vocabolario Italiano/Leghista e Leghista/Italiano per permettere ai cittadini
normodotati la lettura sia dei testi che escono dal consiglio comunale, che di
quelli prodotti dagli uffici. Probabilmente, loro malgrado, dopo anni di
“convivenza e linguaggio” dei lumbard non è facile neppure per i dipendenti
tenere la barra dritta. C’è il sospetto che, anziché sciacquare i panni in
Arno, come suggeriva il buon Manzoni, in Comune abbiano cominciato – mal
consigliati - a farlo nel Lambro. Che, si sa, non è certo il fiume più pulito
d’Italia.