INCONTRI


11 ottobre 2018

IL DESERTO DI VILLA BOSSI



Era prevedibile. Anzi, a volere dirla tutta, era proprio scontato che non riuscissimo a trovare un gestore per Villa Bossi (vedi la determinazione n. 448 del 4 ottobre scorso per l’asta andata deserta). Troppo caro l’affitto: dagli iniziali 8.000 euro, a crescere, fino alla bellezza di 20.000 euro dopo qualche anno. Un salasso, per qualsiasi portafoglio, soprattutto in momenti di vacche magre come gli attuali.

D’altra parte, chi potrebbe permettersi di sborsare così tanti soldi? Non certo una (o più) start-up, come fantasticavano i nostri amministratori quando la struttura di via Umberto I era ancora abbandonata a se stessa. Le start-up, quando ci sono e fanno affari, non vengono certo in un paese di 12 mila abitanti. Magari, preferiscono Milano. E allora? Il buio. 

Con qualche ideuzza, buttata lì più di tanto in tanto da sindaco e giunta più per prendere tempo che per la convinzione di aver trovato una soluzione.
Nel frattempo i costi crescono. Seimilatrecentoquarantaquattro euro sono stati messi a bilancio per consultare un esperto che supportasse i funzionari del municipio nel “perfezionamento degli atti di utilizzo di Cà de Bossi”. 

E il 3 settembre si è di nuovo messo mano al portafoglio per supportare sempre i funzionari del municipio nelle procedure di chiusura del cantiere perché“… durante lo svolgimento dei lavori l’impresa ha iscritto nel Registro di Contabilità n. 22 riserve sulle lavorazioni liquidate da questa amministrazione comunale…”. Stiamo certi, alla fine dovremo di nuovo metter mano al portafoglio.
Quindi? Forse è arrivato il momento di mantenere i piedi ben saldi a terra e fare l’unica cosa sensata. 

Prendiamo atto che Villa Bossi ci è costata un occhio della testa (e continuerà a costare anche in futuro se rimane vuota) ma per lo meno “restituiamola” ai biassonesi in termini di servizi. E, senza perdere altro tempo, facciamone la nostra nuova biblioteca.