Ok, lo ammettiamo: abbiamo perso il conto. D’altra parte, stare appresso agli aumenti extra-capitolato di Villa Bossi è diventata un’impresa. Titanica. Col rischio di perderci, letteralmente, la testa.
Qualche cifra. Un bel po’ di
mesi fa eravamo a quota 3.100.000 (sì, 3 milioni e 100 mila) euro e,
assicuravano i nostri amministratori, i lavori erano ormai finiti. Meno male!
Senonché, in uno dei tanti assestamenti di bilancio, si è scoperto un nuovo stanziamento
per altri 350.000 (sì, 350 mila) euro. Per fare cosa, difficile dirlo. Fatto
sta che per Villa Bossi i costi sono lievitati a 3 milioni e 450 mila euro,
qualcosa come 6 miliardi e 680 milioni di vecchie lire. Una cifra da brivido,
per chi avesse un po’ di sale in zucca.
Fosse tutto qui!
Perché, malgrado le immancabili
rassicurazioni (queste non costano, si sa), saranno anche finiti i lavori ma
non i pagamenti. Basta dare un’occhiata all’albo pretorio. Il 30 aprile scorso
(determina n. 194) è stato messo a bilancio uno stanziamento di 6.344 euro per
consultare un esperto che supportasse i funzionari del municipio nel
“perfezionamento degli atti di utilizzo di Cà de Bossi”. Vale a dire, come fare
un contratto d’affitto. E il 3 settembre si è di nuovo messo mano al
portafoglio (del Comune) per supportare sempre i funzionari del municipio nelle
procedure di chiusura del cantiere (la determina è la n. 156). Perché?
Testuale: “… durante lo svolgimento dei lavori l’impresa ha iscritto nel
Registro di Contabilità n. 22 (sì, ventidue, la nota tra parentesi è nostra)
riserve sulle lavorazioni liquidate da questa amministrazione comunale…”.
In altre parole, non abbiamo
ancora finito di pagare.