INCONTRI


15 marzo 2019

LA LEGA INCIAMPA SULLE PIETRE


Ieri sera , il consiglio comunale era chiamato a decidere l’approvazione della posa delle pietre d’inciampo dedicate ai deportati BIASSONESI vittime del nazifascismo.
DEPORTATI BIASSONESI, con tanto di nome, cognome e una storia legata alla memoria del paese.

Una domanda relativamente semplice, che prevedeva una risposta altrettanto semplice: SI o NO, ed eventualmente se No, perché No?

Come evitare di rispondere a una domanda così elementare? Come sfuggire alla spiegazione di un NO che non avrebbe potuto trovare una giustificazione plausibile, motivata, credibile. Come spiegare la disumanità della cancellazione di un ricordo?

A qualche illuminato leghista è venuta così l’idea di fare una mozione alternativa: Posiamo una targa, una stele, facciamo un gesto che ricordi i caduti di tutte le guerre.
E’ geniale, se non cinico. Chi può essere in disaccordo con una iniziativa così globale di rifiuto di tutte le guerre ? 

Certo fatelo. Avreste magari dovuto pensarci anche prima e non usare questo mezzuccio per invalidare l’altra precisa richiesta:
PIETRE D’INCIAMPO PER RICORDARE I DEPORTATI BIASSONESI nei campi di sterminio a opera dei nazifascisti.

Alle mele si è risposto con le pere. Facciamo un bel calderone: RICORDARE TUTTI PER NON RICORDARE NESSUNO.

E’ il trionfo della meschinità, della più vile furberia, della più miserabile povertà morale.
Ora però spiegatelo agli alunni delle scuole del nostro paese, che ogni anno nella loro camminata ricordano e commemorano le vittime di Biassono davanti a un modesto cartellino plastificato che simula le pietre d’inciampo. Ditegli perché qui non si è voluto decorosamente ricordare e spiegategli perché questo avviene nei paesi vicini e non da noi.

Ditegli magari che noi siamo andati oltre, noi abbiamo la stele contro tutte le guerre.
Ditegli che non importa se Antonio Casiraghi, Ambrogio Cassanmagnago, Antonio Colombo, Ida Crippa, Enrico Meregalli, Mario Meregalli, e Siro Riboldi sono stati vittime dell’odio fascista.
Ditegli che loro sono comunque tutti là, tutti insieme, laddove si mescolano, confondendosi, vittime e carnefici.

Ingannateli, disorientateli, mischiate storia e memoria. Forse avrete cittadini più devoti ma non avrete certamente dei cittadini migliori.*

*testo di Gualtiero Fontana