E adesso, oltre che criticoni, siamo anche ludopatici. O, peggio
ancora, fiancheggiatori di imprenditori e baristi senza scrupoli che se ne
fregano dei biassonesi che sperperano stipendi e pensioni nelle slot-machine.
Parola di scrivano leghista: Che, o non ha assistito alla seduta
del consiglio comunale di venerdì 23 marzo o, se c’era, era un po’ distratto
dal digitare compulsivo col cellulare, passatempo preferito dei consiglieri
della maggioranza durante le discussioni in aula. Così, in un post uscito sul
sito della Lega Nord di Biassono, il distratto blogger punta il dito contro
Biassono Civica, colpevole di aver votato contro la decisione della giunta di
ridurre del 50% la tassa rifiuti a bar e locali pubblici che rinunciano agli
introiti delle macchinette mangiasoldi.
E’ vero, abbiamo votato contro. Ma non perché vorremmo che tra
oratorio e scuole elementari sorgessero altri locali pubblici dove i biassonesi
possano smanettare con le slot. Semplicemente perché riteniamo che ridurre del
50% la tassa rifiuti non serve a nulla (lo scorso anno, con la riduzione del
25% nessun bar ha rinunciato alle slot). Tant’è che abbiamo proposto (bocciato
dalla maggioranza, naturalmente) di azzerare il pagamento della Tari a imprenditori
e baristi virtuosi.
Per tutta risposta il “tastierista” in maglietta verde ci accusa
di essere contro i biassonesi e favorevoli alle macchinette rubasoldi. Peccato
che non sia stato tanto a sentire la discussione in consiglio, perché avrebbe
scoperto che il primo ad ammettere che la “riduzione della Tari non serve a
niente, di fronte a locali pubblici che guadagnano con le slot fino a 6.000
euro al mese” è stato proprio l’assessore leghista al Bilancio Piero Malegori.
Spalleggiato dal consigliere di Forza Italia-Lega (la definizione è sua)
Giordano Colombo. Il quale, di fronte alla richiesta di Biassono Civica
di provare ad azzerare, allora, l’intera tassa rifiuti, ha ribattuto che per
far sparire le macchinette mangiasoldi bisognerebbe, al contrario, aumentare la
Tari di almeno 10 volte per chi le possiede”.
Un colpo per la giunta. Al punto
che, imbarazzato dalla presa di distanza dei suoi compagni di maggioranza, il
vicesindaco Anghileri si è subito affrettato a precisare che “sì, la riduzione
del 50% non serve granché ma è un messaggio culturale alla cittadinanza”.
Naturalmente lo scrivano leghista, anima bella, di tutto
questo non si è accorto. Non c’era? C’era?
Mah, forse c’era anche in
consiglio ma, chissà, magari era impegnatissimo in qualche gioco a pagamento
col suo cellulare.
Ps. Non appena avremo la trascrizione integrale della seduta di
consiglio, la pubblicheremo. Così si saprà, senza timore di smentite, chi in
questo paese fa cattiva informazione.