INCONTRI


25 marzo 2019

L’INGANNO DELLA LEGA



E adesso, oltre che criticoni, siamo anche ludopatici. O, peggio ancora, fiancheggiatori di imprenditori e baristi senza scrupoli che se ne fregano dei biassonesi che sperperano stipendi e pensioni nelle slot-machine.
Parola di scrivano leghista: Che, o non ha assistito alla seduta del consiglio comunale di venerdì 23 marzo o, se c’era, era un po’ distratto dal digitare compulsivo col cellulare, passatempo preferito dei consiglieri della maggioranza durante le discussioni in aula. Così, in un post uscito sul sito della Lega Nord di Biassono, il distratto blogger punta il dito contro Biassono Civica, colpevole di aver votato contro la decisione della giunta di ridurre del 50% la tassa rifiuti a bar e locali pubblici che rinunciano agli introiti delle macchinette mangiasoldi.

E’ vero, abbiamo votato contro. Ma non perché vorremmo che tra oratorio e scuole elementari sorgessero altri locali pubblici dove i biassonesi possano smanettare con le slot. Semplicemente perché riteniamo che ridurre del 50% la tassa rifiuti non serve a nulla (lo scorso anno, con la riduzione del 25% nessun bar ha rinunciato alle slot). Tant’è che abbiamo proposto (bocciato dalla maggioranza, naturalmente) di azzerare il pagamento della Tari a imprenditori e baristi virtuosi.

Per tutta risposta il “tastierista” in maglietta verde ci accusa di essere contro i biassonesi e favorevoli alle macchinette rubasoldi. Peccato che non sia stato tanto a sentire la discussione in consiglio, perché avrebbe scoperto che il primo ad ammettere che la “riduzione della Tari non serve a niente, di fronte a locali pubblici che guadagnano con le slot fino a 6.000 euro al mese” è stato proprio l’assessore leghista al Bilancio Piero Malegori. Spalleggiato dal consigliere di Forza Italia-Lega (la definizione è sua) Giordano Colombo. Il quale,  di fronte alla richiesta di Biassono Civica di provare ad azzerare, allora, l’intera tassa rifiuti, ha ribattuto che per far sparire le macchinette mangiasoldi bisognerebbe, al contrario, aumentare la Tari di almeno 10 volte per chi le possiede”. 

Un colpo per la giunta. Al punto che, imbarazzato dalla presa di distanza dei suoi compagni di maggioranza, il vicesindaco Anghileri si è subito affrettato a precisare che “sì, la riduzione del 50% non serve granché ma è un messaggio culturale alla cittadinanza”.
Naturalmente lo scrivano leghista, anima bella, di tutto questo  non si è accorto. Non c’era? C’era? 
Mah, forse c’era anche in consiglio ma, chissà, magari era impegnatissimo in qualche gioco a pagamento col suo cellulare.

Ps. Non appena avremo la trascrizione integrale della seduta di consiglio, la pubblicheremo. Così si saprà, senza timore di smentite, chi in questo paese fa cattiva informazione.