E così, come Salvini (sbeffeggiato dalla Raggi), anche noi di Biassono Civica saremmo degli asini che non capiscono quello che leggono.
Lo dicono i nostri arguti amministratori leghisti in un volantino quasi clandestino, ripreso dal Giornale di Carate nel numero in edicola. Il motivo di tanta ignoranza (nostra, ovviamente)? Non ammettere che la Lega abbia abbassato in modo significativo le tasse ai biassonesi. Un peccato di lesa maestà, dal momento che sindaco e giunta non fanno altro che urlare ai quattro venti di aver lasciato negli ultimi tre anni un bel po’ di soldi nelle tasche dei nostri concittadini. È così?
Partiamo dai numeri, dal momento che, così dicono, la matematica non è un’opinione. Imu, Tasi e Tari sono rimaste quelle degli anni scorsi (nel volantino la Lega si vanta di non aver aumentato l’Imu sulla seconda casa, non ricordando che a Biassono paghiamo già la tariffa massima dell’8,2 per mille, con l’aggiunta del 2 per mille della Tasi). E’ diminuita, invece, l’addizionale comunale Irpef. E giù elogi dai leghisti a se stessi per l’importante taglio delle tasse. Vediamolo nella busta paga o nel cedolino della pensione questo robusto colpo di forbici.
Un biassonese che ha un reddito lordo annuo di 20.000 euro, pagava nel 2017 (0,80%, la percentuale più alta prevista dalla legge) 160 euro, che sono diventati 158 euro nel 2018 (con la riduzione della tassa allo 0,79%) e che saranno 156 euro nel 2019 (0,78%). Un risparmio di 4 euro in due anni. Un secondo biassonese che ha un reddito lordo annuo di 30.000 euro pagava nel 2017 240 euro, nel 2018 ha pagato 237 euro e pagherà nel 2019 234 euro. In questo caso risparmierà la bellezza di 6 euro in due anni. Un terzo biassonese che ha un reddito di 40.000 euro all’anno pagava nel 2017 320 euro, ha pagato nel 2018 316 euro e pagherà nel 2019 312 euro, risparmiando 8 euro in due anni.
Insomma, il fumo è tanto, per l’arrosto vedete un po’ voi.
Ps. Chi ha un reddito di 15 mila euro lordi all’anno (circa 800 euro netti al mese) pagherà nel 2019 117 euro di addizionale comunale Irpef. Non era il caso di lasciare inalterata la percentuale dello 0,80 per cento, visti i magri risparmi, e alzare la soglia di esenzione a 15.000 euro, anziché a 10.000, come voluto dai nostri indefessi amministratori?