Pubblichiamo l’intervento che il capogruppo di Biassono
Civica, Diego Colombo, avrebbe dovuto fare nel consiglio comunale di giovedi 19
novembre per ricordare Giancarlo Carrer. Purtroppo non è stato possibile
effettuarlo per la decisione del presidente Mauro Rossi di intervenire lui
soltanto a nome di tutto il consiglio comunale.
In tanti, in questi
giorni, hanno ricordato l’impegno sociale di Giancarlo Carrer. Ed è stato
giusto farlo, non foss’altro per gli oltre 40 anni di vita che ha donato agli
altri, prima come volontario, poi come presidente della Croce Bianca. Lui c’era
sempre. Che fosse di turno o no, Giancarlo nella vecchia sede di via Verri e in
quella attuale di via Mazzini era di casa. Nel senso pieno del termine: era lì,
anche quando non doveva esserci, tanto forte era il legame che aveva con quella
comunità di amici di cui lui, per primo, non poteva fare a meno. Era la sua
vita, la Croce Bianca, seconda soltanto alla sua famiglia.
Eppure Giancarlo non si
è speso soltanto per la Croce Bianca. C’è anche un aspetto che molti biassonesi
non conoscono e che, invece, noi consiglieri comunali abbiamo avuto la fortuna
di conoscere e di apprezzare. Giancarlo non mancava quasi mai alle sedute del
consiglio comunale. Sedeva tra il pubblico, sempre in ultima fila, il più delle
volte solo. E le sue non erano apparizioni estemporanee, di quelle che durano
una manciata di minuti, il tempo di affacciarsi alla porta della sala
consiliare, dare una sbirciata e svignarsela in fretta giù per le scale. Lui,
no. Spesso arrivava in consiglio prima di tutti, lo si trovava già lì quando si
entrava, prendeva posto e non si alzava dalla sedia fino alla conclusione del
consiglio. Attento, interessato, coinvolto. Anche in questo è stato un esempio,
discreto, certo, come d’altra parte discreto lo è sempre stato.
Tutti noi gli siamo in
qualche modo debitori per quel che ha fatto, per chi è stato e per quel che
avrebbe certamente continuato ad essere. E qualsiasi cosa dovessimo fare adesso
per lui che non c’è più, non sarà mai abbastanza.
Nell’atrio della sala
civica sono appese alle pareti le fotografie di biassonesi che in ambiti
diversi e con diverse sensibilità ci hanno lasciato in eredità un’idea di come
spendere la propria vita. Anche Giancarlo merita di esserci.