INCONTRI


29 luglio 2016

IL GATTOPARDO, CASIRAGHI E IL SALE DELLA TERRA


Il celebre romanzo “Il Gattopardo” di Tomasi di Lampedusa, portato anche sugli schermi da Luchino Visconti, si svolge in Sicilia ai tempi del Risorgimento.
Per descrivere la realtà siciliana l’autore usa la seguente frase: “ Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi

Il titolo del romanzo ha origine nello stemma di famiglia e viene commentato cosi:” Noi fummo i Gattopardi, i Leoni; quelli che ci sostituiranno saranno gli sciacalletti, le iene; e tutti quanti Gattopardi, sciacalli e pecore continueremo a crederci il sale della terra.”

A questo abbiamo pensato quando abbiamo letto a firma Marco Pirola su “nuova brianza”, giornale on line, la notizia del definitivo trasferimento in biblioteca dell’agente di Polizia Locale, Andrea Foffano.

Il suo trasferimento “temporaneo” era avvenuto un anno fa per motivi di incompatibilità e per la sua sicurezza personale, visto che con la sua denuncia aveva portato alla ribalta il caos che regnava nel comando di Polizia Locale, dove il comportamento di alcuni agenti era a dir poco esecrabile.

L’articolo riporta anche la volontà del Foffano di tornare in servizio come agente di Polizia e per questo dichiara di voler far valere i suoi diritti di fronte al giudice del lavoro; in quanto lui ha vinto un concorso pubblico e possiede tutti i requisiti e le qualifiche per svolgere il lavoro per il quale è stato assunto.

Cambiato sindaco, pardon Borgomastro, per non cambiare niente.

Casiraghi come il suo predecessore, continua a credersi “il sale della terra” e invece di affrontare e risolvere i problemi dei dipendenti comunali, si lascia trascinare in vertenze aziendali, dalle quali, ormai la storia pregressa ce lo insegna, uscirà sconfitto.

Tanto alla fine saremo noi cittadini a pagare tutto questo con i nostri soldi.

Per approfondire, trovate l’articolo di Marco Pirola qui: