Per
far parte di una Commissione comunale bisognerebbe normalmente possedere
qualche particolare requisito, quel quid che giustifichi che il candidato
prescelto in qualche modo ci capisca più di altri degli argomenti di cui si
dovrà occupare.
Per
questo ci è sembrata quantomeno bizzarra la motivazione che accompagna i nomi
dei nostri tre concittadini che, con delibera di giunta numero 84, sono stati
scelti quali membri della commissione borse di studio. Davide Erba, Lucio
Franco e Alessandra Milan sono infatti stati nominati tra gli altri in quanto
“…resisi disponibili in ragione dei propri impegni lavorativi e familiari“.
Naturalmente
non abbiamo nulla di personale contro i tre prescelti, ai quali auguriamo un
lavoro proficuo e saggio. Di sicuro avremmo preferito che la motivazione
espressa dalla giunta ci dicesse qualcosa in più di loro e delle loro
competenze specifiche. Se ci limitassimo a considerare la “disponibilità” delle
persone, quanti biassonesi potrebbero ambire a far parte di una commissione (
se fossero istituite, naturalmente, dal momento che come Biassono Civica lo
abbiamo chiesto ormai un anno fa)? E se solo questo è il requisito
fondamentale, come mai la scelta è caduta proprio su Erba, Franco e Milan?
Forse perché il settore istruzione, si sa, conta ben poco nell’ottica leghista
e qualunque cittadino può occuparsi di scuola e borse di studio?
Sicuramente
i nuovi eletti hanno maturato una certa esperienza nell’ambito scolastico e
pedagogico, o si sono distinti in qualche specifico ambito culturale a tal
punto da rendere inutile l’esplicitazione della motivazione nella delibera di
giunta. E da rendere inutile anche la richiesta all’opposizione del nome di
altri candidati che avessero “disponibilità” di tempo.
Sarà
così? Difficile dirlo dal momento che la trasparenza di questa amministrazione
è un optional.
In
fondo il nostro sindaco-borgomastro l’ha dichiarato più volte e l’ha ribadito
anche nell’ultimo consiglio comunale: “Noi abbiamo vinto e noi comandiamo!”.