INCONTRI


04 agosto 2017

QUER PASTICCIACCIO BRUTTO DI VIA… PARCO


I latini l’avevano già capito quasi due millenni fa: “Peccare è umano, perseverare è diabolico”.
Chi, invece, non riesce proprio a capirlo sono i nostri amministratori. Che, non soltanto sbagliano a fare una gara e devono in tutta fretta annullarla per autotutelarsi contro possibili azioni penali, ma sono anche in grado di indire una nuova gara e il giorno prima trovarsi con due dei tre commissari (tutti dipendenti comunali) a dare forfait perché in ferie. E dover, quindi, nominare una nuova commissione e fissare una nuova data. Un guazzabuglio, per usare un eufemismo. In cui il confine tra pressapochismo e poca trasparenza è sempre più labile.

Ma andiamo con ordine. Il 9 maggio scorso la giunta leghista indice la gara per la concessione della gestione del PalaRovagnati di via Parco per i prossimi tre anni. Tutto sembra procedere regolarmente fino al 27 giugno quando, con la determinazione n. 319, viene annullata la gara. Il motivo? Presto detto: “Rilevato che successivamente alla presentazione di due domande di partecipazione al bando sopra richiamato si è valutata la possibilità di avviare un procedimento in autotutela per l’annullamento d’ufficio del medesimo avviso in ragione che da una sua più attenta lettura, non verrebbero rispettate le garanzie minime di parità e imparzialità di trattamento, poste dal diritto statale e dai principi del diritto comunitario vigenti”. In altre parole, il bando di gara ammetteva una disparità di trattamento tra i due concorrenti e, di fatto, favoriva uno rispetto all’altro.

Tutto a posto, dunque? Sì. Anzi, no. Perché il giorno prima che la commissione, composta da tre dipendenti del Comune, si riunisca per assegnare la concessione, c’è un piccolo, “imprevedibile”, intoppo: due dei tre commissari sono partiti per le ferie. Possibile? A Biassono sì. Tanto che la gara viene sospesa, la commissione viene rinnovata con la nomina di altri due dipendenti comunali e la nuova gara viene fissata per dopo le ferie.

Un pasticciaccio, brutto anche. Per non dire o pensare a qualcosa di ben più grave.
C’è da sperare che qualcuno paghi? Pia illusione. I nostri amministratori continueranno a fare e disfare a loro piacimento, come hanno sempre fatto.

E ai funzionari che hanno la responsabilità del procedimento verrà, magari, corrisposto un punteggio supplementare per il raggiungimento degli obiettivi professionali. Con buona pace di tutti, peccatori di una sola volta e peccatori perseveranti.