Hanno
preparato quattro determinazioni, bandito un concorso, verificato la copertura
finanziaria per il neoassunto, confermato che i soldi c’erano, letto la
documentazione di 142 candidati, nominato una commissione che ne ha scartati 5,
noleggiato 150 poltroncine con scrittoio (1300 euro) per i 137 rimasti in
corsa, fatto una prima selezione, preparato le domande per la prova scritta e
per quella orale, corretto gli elaborati, interrogato i promossi, stilato i
verbali, redatto la graduatoria finale con 8 candidati idonei.
Un
lavoro estenuante. E inutile.
Sì,
perché dopo la lunga e costosa trafila burocratica l’amministrazione comunale
si è accorta che per l’assunzione dell’Istruttore amministrativo categoria C
per l’ufficio Patrimonio, Sport, Cultura e Tempo libero non ci sono i soldi.
Possibile? Possibile. Parola del sindaco-borgomastro Luciano Casiraghi, che
l’ha dichiarato con la solita nonchalance in risposta all’interrogazione
presentata in Consiglio comunale da Biassono Civica: “Non abbiamo ancora approvato
il bilancio consolidato e quindi per l’assunzione del nuovo dipendente non c’è
la prevista copertura finanziaria”. Uno scherzo? Macché, tutto vero.
Vero
per vero, il borgomastro ha detto anche altro. Che, ad esempio, la prima in
graduatoria, tale Buzzi, ha rinunciato all’incarico e che il secondo
classificato di cognome fa Alfano. Fatto sta che per ovviare al pasticcio
dell’assunzione “congelata” si è deciso di spostare fino al 31 dicembre due
dipendenti già in forza in Comune: 9 ore alla settimana ciascuno e l’ufficio
Patrimonio ha risolto il problema della carenza di personale. Poi si vedrà.
Domanda:
non si poteva pensarci prima, senza spendere tempo e quattrini? Altra domanda:
se al momento del bando la copertura finanziaria c’era, come fa a non esserci
più al momento dell’assunzione? I casi sono due: si è detta una “bugia”
(l’eufemismo è voluto) prima o la so dice adesso. A meno che non c’entrerà per
caso l’Alfano, un cognome, come dire, non proprio padano. Chiederlo ai nostri
amministratori? Tempo perso, sappiamo già la risposta: “A Biassono? Ma quando
mai!”.