Quest'anno
niente cinema estivo in villa Monguzzi, non ci sono soldi.
Forse è
per questo che il nostro sindaco-borgomastro ha pensato di rimediare allestendo
uno spettacolo in consiglio comunale. Attore principale (e unico), lui.
Approfittando
della presenza di un pubblico un po’ più numeroso del solito (c’erano 7 o 8
residenti di via Porta D’Arnolfo sul piede di guerra per l’installazione sotto
casa di un’antenna per la telefonia mobile), il nostro ha intrattenuto i
presenti con una performance di tutto rispetto.
Ecco
tre delle sue "perle" più accattivanti, regolarmente registrate.
Tutte in risposta al consigliere Caspani che chiedeva lumi sull'antenna di via
Porta D'Arnolfo.
La
prima. Forse per tranquillizzare i 7 o 8 residenti presenti, bloccati nel
frattempo in sala consiliare dalla pioggia battente, il sindaco-borgomastro non
ha trovato di meglio che cominciare il suo lungo intervento con una
confessione: "Abito da 30 anni sotto un’antenna ma non sono diventato
scemo né sono morto".
Che dire?
Ha ragione, vivo è vivo.
Per
tacitare l'altra preoccupazione dei residenti, ovvero la svalutazione degli
immobili adiacenti l'antenna, una decina di minuti più tardi si è lasciato
prendere la mano e, messi da parte per un istante la pila di fogli da cui
leggeva, è sbottato all’indirizzo di Caspani con un “non è l'antenna a
svalutare una casa ma se ci entrano rom o immigrati”.
Finita
qui? Macché! Lo spettacolo doveva continuare, malgrado le facce stralunate del
pubblico. La frase appena pronunciata deve essergli piaciuta perché, come un
torrente in piena, poco dopo ha ammonito di nuovo il consigliere Caspani, non
potendo forse prendersela con il pubblico (votano, avrà pensato). E, alzando la
voce, in tono marziale, ha sentenziato: “Se non vuoi l’antenna, butta dalla
finestra pc e cellulare".
Il
botto l’ha fatto, però, subito dopo. Forse infastidito dalla lettura di
citazioni di sentenze del Tar e del Consiglio di Stato che qualche zelante
funzionario del Comune gli ha messo tra le mani, ha preferito affrontare la
questione a modo suo: "Caspani, l'antenna te la metto….”.
Panico
tra i presenti. E, quando assessori, consiglieri e pubblico con gli occhi bassi
si aspettavano ormai il peggio, l’uomo sopravvissuto indenne per 30 anni
all’antenna vicino a casa è sbottato: “Nella Curt del Boec".
Un
lungo, refrigerante, sospiro di sollievo ha invaso a quel punto la sala. Non,
certo, per la frescura del temporale che cominciava a entrare dalle finestre
spalancate.