In cinque anni il Comune non è riuscito a spendere le risorse incassate dalla vendita di alloggi comunali: una somma pari a 375 mila euro.
Cosa
è successo? Con il sindaco Malegori il
Comune, che disponeva di 65 alloggi pubblici nel 2014, ha approvato un piano triennale di alienazione e di valorizzazione
del patrimonio abitativo pubblico, che prevedeva la vendita di 15 alloggi.
I
proventi dalla vendita delle case comunali per la L.R. 16/2016 devono essere
destinati esclusivamente al patrimonio residenziale pubblico, per realizzare
nuovi alloggi o per la manutenzione straordinaria degli alloggi esistenti.
All’insediamento
della nuova giunta Casiraghi erano già stati venduti 7 alloggi comunali per un
ammontare complessivo di 367mila euro.
Nel
Consiglio Comunale del 5 febbraio scorso i consiglieri di Biassono Civica,
interrogando l’Assessore Motta, hanno scoperto che ad oggi il residuo in
bilancio per la manutenzione straordinaria degli alloggi pubblici ammonta a
375mila euro e che sono stati impegnati, ma non spesi, 95mila euro nel bilancio
2020 e altri 95mila euro verranno
impegnati nel 2021. Nella sostanza non è
stato speso ancora un euro. Non solo, il programma triennale di alienazione e
valorizzazione del patrimonio abitativo pubblico approvato nel 2014, che per
legge andrebbe rinnovato alla scadenza dei tre anni, non è stato ancora
aggiornato a distanza di 7 anni.
Questa
passività imbarazzante dell’Amministrazione comunale si aggiunge a tante altre
inefficienze ma questa è particolarmente grave perché penalizza la fascia più
debole della popolazione. Famiglie già in difficoltà economica avrebbero potuto
godere, ad esempio, di bollette meno care per il riscaldamento e per
l’illuminazione con interventi di risparmio energetico (nuove caldaie, nuovi
impianti di riscaldamento, nuovi impianti elettrici, isolamento termico, nuovi
infissi, ecc..).
L’Assessore
Motta in Consiglio Comunale ha così giustificato la sua passività in questi 5
anni: “I soldi, non perché ci sono, vanno spesi senza cognizione di causa”.